
Il Banco Bpm Sport Management in partenza per Hannover. Stefano ci racconta le sensazioni e una certezza: «Vogliamo dimostrare chi siamo, non siamo appagati»
«Abbiamo fatto gli ultimi allenamenti qui, stanotte partiamo. Siamo carichi, molto carichi». Stefano Luongo, capitano del Banco Bpm Sport Management, parla a Renault Paglini e ci porta con i ragazzi idealmente ad Hannover. Qui si corona già il sogno, perché essere alle Final Eight della Len Champions League non ha prezzo. La pallanuoto ci regala ancora grandi emozioni.
Voglia di dimostrare
Proseguiamo allora con le domande su questo momento magico, a coronamento di un anno incredibile.
Stefano, terzi in campionato, già qualificati per la prossima Champions. Ma adesso la testa corre in Germania, dove giovedì 6 giugno alle 17.30 sfiderete il team Barceloneta. Il morale?
Come vi dicevo, siamo molto carichi e vogliamo dimostrare che non siamo quelli delle Final Six di campionato. Con la Pro Recco è iniziata male, c’era l’approccio sbagliato. Le vicende legate alla mia sospensione non ci hanno fatto bene. Quindi abbiamo voglia di riscattarci e di godercela. Effettivamente per noi è una grande soddisfazione, anzi già un premio essere là. Il coronamento di una stagione indimenticabile. Per la prima volta la società arriva qui… e abbiamo voglia di divertirci e divertire chi ci guarda. Di vincere, ma soprattutto di uscire senza rimpianti.
Ripercorriamo insieme questo anno magico? Tante convocazioni in Nazionale, tra cui la tua. E tu hai anche una ragione speciale per rallegrarti.
Sì, lo è stato per tanti motivi. Abbiamo rispettato le aspettative, anzi e abbiamo superate. Io poi ho avuto anche il risultato personale, vero capocannoniere (81 gol, ndr) ma conta il modo in cui si raggiunge: siamo un gruppo affiatato.
Riuscite a essere seri, affrontando le partite con una sana leggerezza?
Assolutamente centrato. Giochiamo con grande serietà per seguire le direttive di Gu Baldineti. Abbiamo il 100% di fiducia nel nostro allenatore. E ci mettiamo quella leggerezza, spensieratezza e voglia di vincere. Siamo molto giovani, io sono l’”anziano”, a 29 anni. Siamo imprevedibili…
Quindi guai a sottovalutarvi, come avete mostrato in campionato e Champions?
Esattamente. Sono venuti anche campioni d’Europa, sembrava che loro dovessero fare passerella e noi limitare i danni. Non è andata così. Ogni partita, per noi è una finale.
Come vi siete preparati specialmente alle partite cruciali quest’anno?
Gu ci mostra più video al giorno, oltre agli allenamenti. La preparazione è molto pesante, ma siamo così eccitati… un orgoglio andare a sfidare squadre blasonate.
Ma non vi sentite già “arrivati”…
No, non ci piace certo l’appagamento… Pronti contro Barceloneta… Con quell’alchimia di gruppo che vi citavo prima, un’energia positiva che è un riconoscimento a questa squadra, a Gu, alla società!
E a Busto Arsizio? Com’è il tuo rapporto con la città?
Non era facile ritagliarsi lo spazio, la città segue già molto calcio e volley. Invece, nei momenti in cui è stata chiamata, Busto ha risposto. La nostra qualificazione per le Final Eight ce la siamo costruita qui: il fattore casa ha contato più che per altri. Poi si può fare sempre meglio ma siamo soddisfatti.
Sei riconoscente a qualcuno in particolare nella tua carriera? Qualcuno a cui ti ispiri?
Ammiro tantissimi giocatori, stimo ma non imito i campioni. Allenatori? De Crescenzo, a Napoli. Gu in questi anni mi ha dato veramente tanto e mi sta facendo crescere. Questo è uno sport vero, o ti svegli… Ti insegna tanto, a stare con gli occhi aperti. Gu ha fatto un lavoro personale su di noi, ci sono ventenni che giocano da trentenni.
Come ti definiresti?
Sono un pallanuotista di professione e mi sento una persona positiva e curiosa. Mi piace guardare, sapere, leggere, ascoltare musica. E sono molto tranquillo, non vado alla ricerca di cose sofisticate. Sono felice con poco.
Ma giovedì 6 giugno alle 17.30 cercherà di essere ancora più felice, con tutti i Mastini: forza ragazzi, Renault Paglini è accanto a voi!