
Poco tempo, anche per festeggiare. Anche se questo titolo – quello di campione italiano della Clio Cup – Cristian Ricciarini l’ha già vissuto: proprio per questo sa cogliere la differenza in quello che pur in entrambi i casi è stata una gioia.
Il pilota di Essecorse ha contato solo sulle sue forze e sulla competenza del suo team. Non chiamando in soccorso nessuno, nemmeno nelle ultime tre gare di Imola. Anche per questo, vive un momento davvero magico. E ringrazia anche Renault Paglini per aver creduto in lui.
La promessa
Dopo un campionato guidato alla grande, Cristian si era visto rosicchiare i punti di distanza da Fabio Francia e dal suo team.
Lo scorso weekend ha rimesso tutti a posto: “Sì, questo titolo lo sento più mio. Più meritato, dopo il successo del 2009. Perché a Vallelunga avevo perso dei punti, anche per un po’ di sfortuna. Che ora ha vissuto il mio avversario. Ma soprattutto, io non ho voluto alcun aiuto. Dall’altra parte, mi sono trovato anche quattro piloti contro, per far vincere Fabio Francia. Tutto nei limiti della correttezza, ma sono felice di non aver mai fatto così, io”.
Le sole forze di Ricciarini
No, Cristian voleva contare solo sulle proprie forze. Anche se poi decisive sono state quelle del team. Ricciarini l’ha sempre affermato: avere una macchina così a punto, a livello tecnico, consentiva di ragionare meglio.
Non perde mai la lucidità: “Come quando l’altro team ha convocato anche un pilota inglese… Io non ho voluto farlo. Anche nella gara 1, ho rischiato perché la pista era quasi bagnata”. Invece, la scelta si rivela giusta. A gara 2 già il verdetto viene pronunciato: Cristian è campione d’Italia.
E Busto esulta, sincera: “Spero di venire presto – commenta Ricciarini – da voi. E ringraziare tutti a partire dalla famiglia Paglini”.